Cina, il Plenum dà il via al piano quindicennale con Xi "grande timoniere"

Autosufficienza tecnologica, ma senza chiudersi. Focus sui consumi interni, ma aumentando l'apertura all'esterno. Opportunità strategiche, ma con crescente instabilità globale. Prepararsi alla contesa con gli Stati Uniti, ma senza decoupling. Si è concluso a Pechino il quinto Plenum del Partito Comunista Cinese, che ha approvato il programma di Xi Jinping per i prossimi anni. Piano quinquennale, ma in realtà quindicennale. Sì, perché la prospettiva in cui è entrata la Cina è quella del 2035. Non da ieri, già da qualche tempo viene indicato quell'anno come quello in cui dovrà compiersi la "modernizzazione" del paese. Il quinto Plenum ha certificato questa visione strategica nella quale il ruolo di Xi Jinping sembra essere sempre più preponderante.

Da quanto emerso finora, la traiettoria sembra essere quella di cui si è parlato nei giorni scorsi (qui): autarchia tecnologica, innovazione, rafforzamento dei consumi interni in un contesto comunque "duale" di doppia circolazione che coinvolga l'esterno, crescita qualitativa. Con l'aggiunta degli obiettivi di ammodernamento rurale e limitazione delle differenza tra le ricche città costiere e le ancora non completamente sviluppate aree interne, ormai datato cruccio del Partito che sul punto non è ancora riuscito a completare la missione.

Lorenzo Lamperti, Affaritaliani.it