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6 aprile 2020,xa0Go East: rassegna dei rapporti Italia - Cina (di Lorenzo Lamperti su China-Files.com)

Gli aiuti sanitari in arrivo dall’estero continuano a scatenare diverse polemiche. In primis, per questa volta, quelli dalla Russia, con unxa0botta e rispostaxa0tra il quotidianoxa0La Stampa, il general maggiore e rappresentante del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov e ilxa0governo italiano. Per quanto riguarda la Cina, nessun caso diplomatico tra i due paesi, ma semmai l’indiscrezione del settimanale britannicoxa0The Spectator, nate da una denuncia in forma anonima di un alto funzionario dell’amministrazione Trump, secondo il quale Pechino avrebbe preteso dall’Italia un pagamento per dispositivi di protezione individuale (Dpi) che Roma aveva donato alla Cina all’inizio dell’epidemia di Covid-19. Indiscrezioni smentite daxa0fonti del governoxa0italiano:xa0“Si tratta di una bufala senza precedenti”. Tesi confermata anche dalxa0blogger Paolo Attivissimo.

Delle mascherine dalla Cina (che secondoxa0Formichexa0costeranno oltre 200 milioni) ha parlato, di nuovo, Luigi Di Maio durantexa0un’intervistaxa0axa0Non è l’Arenaxa0su La7: “L’Italia oggi ha bisogno di 100 milioni di mascherine ogni mese, più centinaia e centinaia di ventilatori. Quando andremo nella fase 2, avremo ancora più bisogno di mascherine. Le nostre fabbriche in Italia non riescono a soddisfare a questa esigenza. Ad oggi grazie al lavoro di ambasciatori, consoli e dell’Aeronautica sono arrivate 50 milioni di mascherine, il 50% a dono. Di queste, 22 milioni arrivano dalla Cina e abbiamo firmato con un’azienda cinese un contratto per 180 milioni di mascherine”, ha detto il ministro degli Esteri, aggiungendo a proposito della querelle doni-export. “Se devo salvare della vite, non mi interessa se sono gratis o se le debba pagare. D’altronde, anche pagando, non è detto che le ottieni”.

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